329 vero conte di Lindorf, in mezzo a questa sua felicità coniugale, ha la sventura di ricevere una lettera senza nome, con cui gli si mette questo cocomero in corpo, che sua moglie arde d’indegna passione per certo Duval amico suo, e come lui uffiziale, di guernigione in una villa vicina. Questa lettera, di cui ogni ragionevole persona, che avesse avuto tante pruove della virtù della propria compagna, quant’ egli ne aveva, non avrebbe fatto un caso al mondo, basta a distruggere la sua pace e ad accendere in lui tal geloso furore, eh’ ei ferma già in cuore di torsi a que’ luoghi e d’ abbandonare la moglie. Ei mette a parte di questo suo pensiero il sig. Fausto; il quale sig. Fausto è un antico servitore di casa, che lo vide bambino, che servì anch’ egli per più anni la patria, perchè qui tutte le persone servono, servirono, o serviranno la patria, ed egli fa invano ogni sua opera per dimostrargli quanto ciechi e vani sieno i suoi sospetti, come a torto ei ponga, senz’ altro argomento, più fede in una lettera maligna, che nella virtù della consorte, di cui ha tante pruove ; inoltre, a torlo giù da quella idea della partenza : E che sarà de’ poverelli, gli dice, che vivono de’ vostri soccorsi ? che degl’ in-