BALCANI 1912-13 * ## Iswolsky è ansioso di vendicare lo scacco di Buchlau; intriga, soffia nel fuoco, incita. Pensa di sgretolare la Triplice Alleanza staccandone l’Italia; evitando ostentatamente il suolo austro-ungherese lo Zar delle Russie si reca a Racconigi a visitare il Re d’Italia e conclude un patto circa gli Stretti e la Tri-politania. Ecco il contenuto del patto: 1) la Russia e l’Italia devono occuparsi anzitutto della conservazione dello status quo della penisola balcanica. 2) per qualunque eventualità che potesse verificarsi nei Balcani esse devono sostenere l’applicazione del principio di nazionalità per lo sviluppo degli Stati balcanxi, escludendo qualsiasi dominazione straniera. 3) esse devono opporsi con azione comune a qualunque azione contraria ai fini superiormente specificati; per « azione comune » si intende una azione diplomatica, ogni azione di ordine diverso deve naturalmente essere riservata ad un accordo ulteriore. 4) se la Russia e l’Italia vogliono stipulare per l’Oriente europeo dei nuovi accordi con una terza Potenza, all’infuori di quelli vigenti attualmente, ciascuna di esse lo farà solo colla partecipazione dell’altra. 5) Italia e Russia si impegnano a considerare con benevolenza luna gli interessi russi nella questione degli Stretti, l’altra gli interessi italiani in Tripolitania e Cirenaica. Nell’autunno del 191 x l’Italia col consenso inglese, francese e russo, inizia la spedizione di Libia e dichiara guerra alla Porta, col vincolo di non turbare l’assetto territoriale balcanico. La guerra deve essere localizzata in Africa. # # # L’irrequieto Iswolsky non riposa : nominato ambasciatore a Parigi, smanioso di creare una minaccia alle spalle dell’Austria-Ungheria, suggerisce al presidente serbo Pasié l’alleanza degli slavi meridionali. Il ministro russo a Beograd, Hartwig, è fanatico assertore di questo accordo. 42