LA SECONDA FASE DELLE OPERAZIONI SERBE visione Drina I, avanza nella piana inondata, col fango alle ginocchia; alle 15 espugna Karaman ed a sera riesce a gettare un ponte davanti al villaggio. La divisione Timok II porta in linea un secondo reggimento per sostituire i reparti mandati a sostenere la Drina I. La massa di artiglieria di Han Petilap (quattro batterie pesanti, circa trenta pezzi leggeri; altri quattordici pezzi non hanno trovato spazio per piazzarsi) tempesta le antistanti posizioni turche. La fanteria turca disgregata dal fuoco verso le 15 cede sotto l’urto della divisione Drina I. Molte batterie sono perdute. I soldati albanesi uccidono alcuni ufficiali. Verso le 16 Zeki pasa ordina all’armata del Vardar di ritirarsi su Lerin, per la strada orientale del lago di Prespa e per Resan e Korca. All’ala occidentale le due divisioni della Morava sono seriamente impegnate nella notte. I turchi riescono a riprendere la karaula di Davat e liberano la strada di Resan. (Molti anni dopo il comandante del battaglione serbo, per rigore formale, sarà processato per la perdita del passo e le conseguenze relative, ma verrà assolto). Il crollo del VII corpo d’armata turco coinvolge la destra del VI, tuttavia, grazie all’energico contegno di qualche capo, questa unità e i reparti vicini del VII riusciranno a sfuggire verso Resan. Il passo di Davat è sotto la fucileria dei serbi celati nei boschi e la colonna turca infila un sentiero di montagna a sud della rotabile. L’animoso Fethi pasa cade ucciso. Nella notte Bitolj è sgombrata e Zeki paja giunge a Lerin. Il comando della I armata serba sollecita le truppe ad inseguire ma esse sono esauste. La battaglia ha deciso le sorti dell’armata del Vardar. I turchi hanno perso complessivamente forse 6 mila uomini, più 35 ufficiali e 3365 uomini prigionieri e 57 pezzi. Molte migliaia di uomini si sbandano. I serbi hanno perso 3.230 uomini, dei quali oltre 1000 appartenenti alla divisione Morava II. DOPO LA BATTAGLIA. Il 6 novembre il gruppo turco di Cavid paja sotto la protezione di retroguardie scende a Resan dove è giunto da Ohrid un reggimento fresco. 181