Al confine turco 87 Se ne venivano dalla Valle delle Rose (non vi è ombra di madrigale in questa spiegazione geografica della loro abituale dimora) e sarebbero ritornate a giorni in Francia, a Grenoble, per seguire i corsi di quell’Università. Intanto parlavano della guex-ra, con entusiasmo, s’iiì-tende. Chi non parla della guerra con entusiasmo in Bulgaria, di questi giorni? Nel discorrere mi venne fatto di notare che avevo già visto i turchi da vicino a Tripoli. Non ho avido più pace. Sono stato intervistato a mia volta. Una delle interlocutrici aveva in un paniere un coniglio (non occorre generalizzare e credere che in Bulgaria le eleganti portino a spasso i conigli invece dei cani), e il coniglio tentava ogni tanto di alzar la testa fuor dal paniere per guardare. Io stavo parlando della guerra con qualche animazione ; ¡’interlocutrice si accorgeva che dal paniere spuntava il musetto timido della bestiola, e giù un colpo sul coperchio del paniere perchè il coniglio non disturbasse. Evidentemente queU’apparizione di un animaletto così timido in mezzo a discorsi di guerra, non le sembrava intonata. E il coniglio ci andava di mezzo e ritornava al buio. Ma io avevo perso il filo del racconto.... Finalmente le tre interlocutrici dal « fascino slavo» (non posso definirle con altri nomi che non conosco) scesero in una stazione intermedia. E la conversazione politica riprese il suo