4 INTRODUZIONE que di osservazione fugace, le quali conservano qualche diritto alla vita poiché l’analisi di un minuto di crisi può contenere più clementi di giudizio della cronaca di cent’anni di pace. Il titolo e il contenuto del libro sono dunque spiegati così: montenegrini, serbi, bulgari, albanesi, turchi visti da vicino mentre si accendono e durano le passioni del conflitto. Soltanto dei greci in questo libro si tace, poiché l’osservatore non fu portato a giungere fino al loro campo e si appagò di sfiorarli da presso a Saseno, nell’estrema Albania; ma la Grecia non può essere considerata propriamente come un popolo balcanico, poiché — come è geograficamente lontana dal grande scheletro montagnoso della penisola — così la sua popolazione e il suo esercito non hanno le caratteristiche nè le tradizioni dei popoli e degli eserciti balcanici. La Grecia è — e si rivelò tale anche durante la guerra — un elemento aggregato al conflitto. Il vero dramma balcanico si risolve in una guerra slava. * Nato così, il libro non ha pretese che superino quelle di un semplice diario, e trae dai fatti e dall’ora della visione il suo significato caratteristico. Il lettore stesso vedrà come nel