lì Montenegro in armi 33 cinque o sei giovinotti senza uniforme, ma col fucile con le cartucciere e con la daga, raggiungono il distretto di mobilitazione; un richiamalo, che presta servizio neU’artiglieria da montagna all’accampamento del Sutorman, ha ottenuto una licenza di due giorni e va a Cettigne per i suoi affari: è il pasticcere della capitale, fornitore di Sua Maestà.... Gli ufficiali guardanp il triste lago sterminato che si stende giù giù fino alla terra desiderata ; il battello italiano, il piccolo Danitza, procede attraverso 1’acqua cheta, costeggia un’isoletta segnata dall’unghia veneta, la fortezza di San Marco; s’inoltra nella fiumana stagnante, fiancheggiata dai canneti che s’agitano al vento. Le lontre montenegrine attraversano rapidamente la morta gora, ci guizzano accanto ; tutto intorno le montagne hanno uno strano aspetto di conformazione vulcanica ; il cielo è plumbeo nel meriggio ardente. A Rjeka l’aspetto guerresco del villaggio ancora una volta ci colpisce. I riservisti armati arrivano da ogni parte, in gruppi di tre, di quattro, fieri di portare il fucile e di andare a vestir l’uniforme. Gli ufficiali li interrogano, le donne li salutano; si formano capannelli sulla piazza. Arrivano voci e notizie da Pod-gorilza, da Kolascin, da Andreevitza, le tre borgate che fronteggiano il confine a settentrione ; poiché questa, del lago di Scutari, è Castellisi. 1 popoli balcanici. 3