48 forte (per il Montenegro è forte anche una somma di otto o dieci milioni), fornito forse da capi tali francesi: ingegneri francesi studiano, per conto di possibili iniziative russe, il tracciato di nuove ferrovie. Ferrovie, tra parentesi, che completerebbero l’opera italiana trasformandola in slavo-latina, con prevalenza (naturalmente) slava, ma con buon effetto annullatore di una possibile linea d’incrocio austriaca. Il Montenegro, poverissimo, vorrà arrischiare di perdere questo prezioso appoggio finanziario? La guerra con la Turchia potrebbe significare ciò. Il dilemma è forte. * Anche il popolo lo comprende. Voi sentite i montanari — mentre si gingillano con la capa, il berretto montenegrino; o mentre si tormentano nervosamente le opanche, le ciocie, con la punta del bastone — parlarvi dell’Europa come di un nemico misterioso, che si teme perchè si rispetta, che non si può odiare poiché non vi offende, ma che v’impaura perchè non si può affrontare. Soltanto l’alleanza dei popoli balcanici li metterebbe in grado di sfidare la volontà d’Europa. E ci si pensa, oggi. Il ministro di Grecia a Cet-