198 ALBANIA frirvi il primo di una serie innumerevole di caffè e a far vigilare bene le stanze dove abitano le donne. « Si parla, per esempio, delle religioni che ci separano come di uno degli ostacoli maggiori per la formazione dello Stato albanese. È assurdo....» (In materia religiosa l’amico è molto scettico, molto meno tradizionalista che negli altri argomenti). «Noi stessi, albanesi ma musulmani, comprendiamo perfettamente che il capo dello Stato dovrà essere un principe cristiano. Un principe musulmano troppo legato al Sultano non ci toglierebbe da uno stato di vassallaggio, e noi mettiamo la nostra coscienza nazionale al disopra delle nostre credenze religiose. Il principe cristiano significherebbe l’indipendenza assoluta per noi. E noi siamo per il principe cristiano. Non arrivo alla conclusione estrema, poiché — sia lodato il cielo — Allah è il mio signore; ma la lascio dire a voi : un principato cristiano finirà lentamente col cristianizzare tutta la regione, come al Nord dove i cristiani sono molti e nazionalisti ; la cristianizzerà senza violenza, ma per forza di cose e d’istituzioni. E acquisteremo così una compiuta coesione nazionale. «Non vi pare? «Ma il curioso si è — e bisogna che vi ricordiate di questo fatto accanto all’ipotesi che ho fatto or ora sui destini futuri di un’Albania più nazionalista perchè cristianizzata — il cu-