112 SERBIA in momenti come questi.... L’Italia non ha mandato che pochi commessi viaggiatori; la Germania si è presentata con una legione d’invasori. Così si fa il commercio nei Balcani; così noi 10 perdiamo. * Domani sera, quando Belgrado sarà incoronata dalle vampe rosse del tramonto — come ora — m’imbarcherò sul Danubio e passerò 11 confine a traverso la grande fiumana placida che scende dalle pianure ungheresi: sbarcherò a Semiino quasi a notte, quando le piante che sembrano vegliare le due rive del fiume si trasformeranno in fantasmi strani, in ombre nere e paurose, quando il freddo autunnale avrà già avvolto d’una nebbiolina cinerea questa grande via d’acque che nel giorno pare una divina via di luce. L’espresso d’Oriente che passa da Semiino mi allontanerà dalla penisola balcanica dove il grande incendio potrà tardare, ma non sarà evitato più. Le scintille — lo abbiamo visto — covano dappertutto. Fino ad ieri potevamo credere che troppe mani si tenessero pronte per regolare l’arsura dei tizzoni. Tre Stati voglion dire una parola nei Balcani, oltre i regni che hanno qui i loro confini: la Russia, l’Austria, l’Italia. La Russia è nemica della Turchia e protettrice sin-