L’agonia turca al campo dì Fieri lt»7 ufficiale francese che galoppava con lui verso la morte. E nel momento più tragico della mischia l’ufficiale francese sentì il bisogno di dire come in una confessione: -r- Generale, io ero contro di voi a Mentana. — Canzio si voltò sereno e gridò: — Et cependant vive la Francie! Vorrei dire queste parole al colonnello, pensando ai nemici di ieri che hanno cavalcato accanto per due giorni in Albania. Ma per ini ritegno non parlo: il colonnello ha mostrato tale simpatia per l’Italia, ne parla con siffatta adorazione, che sembrerebbe piaggeria il voler ricambiare i suoi sentimenti con una frase cortese. Il vento dell’Adriatico passa a grandi folate sul mare, lo increspa, corre giù a perdersi nell’Jonio, nelle isole greche. Viene da quelle dolci isole .Ionie verso l’Italia una giovinetta greca insieme con la madre, e parla la soave lingua con accento di grazia antica. Nel salone della nave un passeggero si è avvicinato al pianoforte, e improvvisa o ricorda a mente le più svariate melodie. Il passeggero si abbandona così sulle ali della musica. E la giovinetta greca (perchè mi ritorna al pensiero Nausicaa, la fanciulla divina?) guarda e forse canta sommessa. È un’ora di poesia sid mare. Il colonnello turco guarda, dall’angolo in cui