a 02 ALBANIA smo indolente, non il fanatismo cieco. Bisogna che gli altri ci assorbano. Per vivere, gli albanesi dovranno divenire energici e simili ai loro nemici slavi. Guardate.... » E sull’alto d’un minaréto tronco, mi ha additalo il muezzin che gridava, si batteva il petto e chiamava i fedeli. Quasi nessuno si volgeva per via. E il muezzin cantava al cielo. * ■ Il mattino dopo, quando mi sono recato al campo italiano dove si celebrava la Messa in una tenda all’aperto fra due plotoni di marinai in anni, con uno squillo di (romba nel momento dell’Elevazione, la religione nostra mi apparve quasi fatta strumento di una diversa preparazione d’animi, resa virile da un diverso concetto del sacrificio — desiderato come uno sforzo eroico, non come un indolente abbandono. Le trombe squillarono ancora : l’ammiraglio Pa-tris passò. In fondo, il barbaglio di luce del lago di Scutari. (Ripensavo a una Messa sul campo di Sciara-Sciat e a un’altra in riva al mare di Derna, le ultime che avevo visto celebrare fra le armi) ( Non era che un aspetto fittizio della religione nostra la quale non è meno vana, oggi, dell’al-