146 ALBANIA al rosaio, e ne ha spiccato qualche rosa per noi. Abbiamo continuato a lungo a parlare così nel dolce giardino, pieno dell’odore dei fiori inebrianti di primavera — piccolo paradiso chiuso nella selvatichezza di Valona — e poi siamo usciti insieme, accanto a lui, e ci siamo diretti come per una invincibile nostalgia verso il mare. Era già tardi: sera fosca, gran vento che saliva su dall’Adriatico. E in fondo, tra l’isolotto di Saseno e la costa fin dove giunge la minaccia greca, tramonto rosso, bagliori di fuoco all’orizzonte. Abbiamo volto le spalle al mare e siamo ritornati verso Valona, guardando la corona di colline che la cinge e la separa dalle estreme avanguardie dell’esercito turco dissolto. La capitale provvisoria dell’Albania si addormenta così fra due minaccie lontane e attende l’Italia dal mare.