Scutari dei marinai 173 vigila un marinaio in armi. Ecco la bandiera britannica e, fermo accanto, un marinaio del King Edward VII ; ecco — vicine — le bandiere d’Austria e di Germania con due sentinelle scese dalla tolda della Zriny e della Bresiau; ecco la bandiera della Repubblica francese con i suoi marinai un po’ troppo alla buona scesi daH’Zsrnesf Renan (nome eccessivamente mistico per una nave da guerra) ; ed ecco infine la bandiera d’Italia all’imbocco della via del nostro Consolato, guardata da un marinaio della Ferruccio, bello elegante e forte come sanno essere soltanto i marinai italiani. ! L’ammirazione della popolazione di Scutari per i marinai d’Italia aumenta ogni giorno : i ragazzi si affollano loro intorno per guardarli curiosamente, i cittadini li chiamano frequén-i temente perchè ne parlano e ne intendono tutti perfettamente la lingua ; i ladroni li temono poiché agli italiani è affidato il servizio di polizia. L’altra notte abbiamo accompagnato una ronda della Gufi baldi (quattro marinai e un sottocapo) neH’ispezione delle osterie, con relativa espulsione di montenegrini e di albanesi in rissa, mentre la città dormiva. Per un momento avemmo l’illusione di essere i soli padroni. E il ricordo di Tripoli ritornava prepotente. Come può non ritornare alla mente in questa dolce città d’Oriente — dove i bazars sono animati come i suks e dove la vasta aper-