Al confine turco 10 che in un terzo di secolo ha compiuto la Bulgaria, la quale è orgogliosa della sua evoluzione. I bulgari vi parlano in questi giorni con identica fierezza delle loro glorie militari (hanno commemorato l’anniversario di Schipka fra 11 delirio del popolo) e delle loro officine che incominciano a popolare i dintorni di Sofia. Venerano la memoria di Alessandro di Batten-berg, il loro primo principe cavalleresco e sfortunato, e dello Zar Alessandro liberatore ; e se non hanno grande affetto per il sovrano d’oggi Ferdinando, riconoscono che il suo regno coincide col periodo ascensionale del paese. Per molti lati la Bulgaria d’oggi può paragonarsi all’Italia dell’anno scorso inconsapevolmente forte e pronta agli eventi, lieta di una sua anonima forza di progresso, pronta ad agire senza essere impetuosamente decisa a provocare. Come l’Italia della vigilia, la Bulgaria d’oggi ha un Ministero che non è popolare, ma che lo diventerà appena avrà dichiarata la guerra. . Il governo di Guechow sarebbe abbattuto se la Bulgaria lasciasse passare la sua grande ora. La colpa non sarebbe tutta della Bulgaria. Se ritalia ha sperimentato in quest’anno quel che significhi l’imposizione delle Potenze, gli Stati balcanici sono letteralmente schiavi del beneplacito d’Europa. La Russia li protegge indubbiamente ma non vuol arrischiare una partita