XIV. L'ombra del Tarabosch. Dal campo montenegrino del Tarabosch, maggio 1913. Un’antica leggenda narra che quando fu iniziata la costruzione della ro’cca di Scutari, l’impresa apparve subito difficilissima poiché le pietre non cementate si sgretolavano sulla viva roccia e l’opera edificatrice non procedeva. Allora l’architetto, consultata una veggente, ne ebbe in risposta che le mura del castello sarebbero rimaste incrollabili soltanto col sacrificio di una giovane donna, la quale doveva esser murata viva tra le malferme pareti. L’artefice scelse per il sacrificio la giovine sorella Pha, e l’eroica donna acconsentì a lasciarsi murare nel castello purché da un breve spiraglio lasciato nelle mura le fosse consentito di nutrire del suo latte il suo bambino; la grazia fu concessa alla giovane moritura, e per molti giorni il bambino le fu portato accanto al seno che sporgeva dalle mura, finch’egli potè crescer solo, senza bisogno dell’assistenza ma-