Vigilie serbe 111 degli Obrenovic, in mano all’Austria, della quale era l’avanguardia nei Balcani. Anche questo atteggiamento austrofilo ha una spiegazione logica: la Serbia doveva all’intervento morale dell’Austria il «fermo» posto alle avanzanti truppe bulgare dopo la campagna del 1885. (E anche la Bulgaria è stata filo-austriaca fino ad ieri: nel 1908 per esempio, ha proclamato la sua indipendenza mentre l’Austria si annetteva la Bosnia. Gli interessi collimavano ai danni della Turchia.) Oggi la Serbia è ferocemente antiaustriaca: è legata con gli altri Stati balcanici e con la Bussia contro la Turchia e contro l’Austria. In questo senso bisogna dire che la dinastia dei Karageorgevic ha un atteggiamento nazionalista molto simpatico, e in accordo con gli interessi del paese. Anche in questa occasione l’Italia avrebbe dovuto approfittare del tracollo dell’influenza austriaca: si è visto nel 1908, quando la guerra sul Danubio parve imminente, a quale punto di tensione fossero giunti i due Stati. Ebbene, la penetrazione commerciale austriaca ch’era quasi del novanta per cento è rapidamente diminuita. In odio all’Austria si sono cercate altre fonti di scambii ; l’Italia avrebbe potuto inondare i mercati della Serbia — come mi osservava il nostro solerte segretario di legazione lascialo a regger da solo l’ufficio a Belgrado