Scutari dei marinai 181 tc come su un unico giaciglio, e per molti il ponte diveniva una bara navigante sulle acque a traverso la tempesta. L’ombra del Taraboscb starà sempre su Scu-tari : incombe sulla città, è scorta anche da chi non voglia guardarla. Le zagare e le iris fioriscono sotto questo divino cielo di primavera ; a notte si ode qualche canto sommesso dietro i musciarabia delle case, poiché per le vie nessuno può muoversi se non vuol essere ammonito dalla pattuglia che sopraggiunge a passò cadenzato con le baionette in canna, scintillanti al lume della 'luna. Ma sul lontano Taraboscb si vede qualche volta una fiammella, un lume vagante ; è un soldato montenegrino che veglia ? È una vedova che cerca la tomba del suo perduto? Non so. L’altro giorno navigava con noi sul lago una giovane donna vestita a lutto e recava con sé una piccola croce di legno. Sulla croce nera una scritta: era per un eroe caduto col battaglione della Morte, di Plamenatz. Siamo scesi insieme alla dogana. La donna ha proseguito oltre la Bojana sul ponte e si è inoltrata per l’erta della montagna fatale, sola, nella sera. Noi abbiamo voltato dall’altro lato e siamo entrati a Scut!ari — città delle cinque bandiere — che rinasce oggi dal conflitto di tre razze e di tre religioni.