76 Lo Zar Ferdinando non è ancora popolare; il suo giubileo celebratosi in questi giorni non lia servito che come pretesto ai patrioti per manifestazioni di lutto; la patria era in pericolo. Alcuni dei suoi critici credono che le sue continue visite a Vienna, di cui molti gli muovono appunto, siano le mosse di un sovrano accorto che ha provocato la proposta Berchlold nell’interesse della Macedonia; altri lo vorrebbero come Nicola del Montenegro vicino al cuore della Nazione, pronto ad agire. Pure — lo si sente per mille segni — questa è la grande ora della Bulgaria. Il Be e il governo che dichiareranno la guerra saranno esaltati. La lotta con i turchi è attesa con tanta religiosa ansietà che nessuno la concepisce se non combattuta all'ultimo sangue. E non vi è, in questa dichiarazione che tutti vi fanno, alcun cinismo. Non è l’antica ferocia ma la serena fermezza del soldato che vi dice: «Se ci batteremo quest’autunno, la guerra sarà senza prigionieri, da una parte e dall’altra». Mentre si aspettano gli eventi, mi sono fallo condurre dai capi del movimento nazionale. Ormai la parola è a loro.