Un anno si compie dai giorni in cui i primi brividi di lotta corsero per la penisola balcanica. Sulle sponde dell’Adriatico, il mare più con-teso di ogni frontiera terrestre, crepitavano nell’estate scorsa i colpi di fuoco degli insorti. Pareva che per un singolare ricorso di eventi, la guerra volesse ricominciare a scrivere la sua storia di qui, dalle acque che nell’autunno del 1911 avevano visto le siluranti italiane in caccia contro le navi dell’impero turco. Quale sia stato l’atteggiamento dei popoli balcanici nel grande anno della loro crisi, vorrebbe esser detto in queste pagine. Il titolo posto in capo al volume può sembrare superbo, ma è — giustamente — modesto: i popoli balcanici sono osservati qui soltanto nell’anno della guerra, vale a dire non in un lungo periodo della loro vita normale — con quella compostezza e profondità di esame che appunto un periodo di stasi feconda richiederebbe — ma durante lo svolgersi della loro crisi. Pagine dun-