INTURMEZZd acceso dinanzi ai fantasmi dell’ellenismo, e Ve-nizelos — non bisogna dimenticarlo — sarà il principale artefice dell’alleanza balcanica ; quando in estate la nostra guerra d’Africa è ripresa con vigore, noi non possiamo necessariamente vedere di mal’occhio l’accendersi dei piccoli fuochi balcanici. Le coincidenze (poiché non sono che coincidenze) fra l’azione dell’Italia e del Montenegro commuovono. Non bisogna dimenticare che l’Italia firma la pace di Losanna il 18 di ottobre 1912, mentre il Montenegro rompe guerra alla Turchia l’8 di ottobre. Per dieci giorni dunque la Turchia è simultaneamente in guerra con l’Italia e col Montenegro. Senonchè, bisogna pur confessare che questa parte nostra di protagonista ci era affidata semplicemente dal destino : noi non facemmo un passo per fomentare l’alleanza balcanica e i nostri diplomatici — sopra tutto se residenti nelle capitali balcaniche — la ignorarono nel modo più cieco. A ('.et-tigne avevamo un ministro già destinato ad altra residenza; a Belgrado semplicemente un segretario di legazione; a Sofia un ministro che aspirava alla prossima destinazione in una Ambasciata. E a Roma non si tentò certamente un’alleanza machiavellica o un gesto audace. Bisogna convenire che il momento era grave e che, avviale da tempo le trattative di Ouchy con buona speranza di riuscita, noi non avremmo