171 1’ Erlich prima, e il giovinetto Stanzìeri pili tardi. L’ 'Erlicli è un pianista di gran forza ; fa mirabilia e ci sorprese con una novità, uno scherzo, se si vuole, ma che da altri mai non tentossi. Quest’ è eh’ egl’ imita sul cembalo i suoni della fisarmonica in modo così, sorprendente, da scambiare uno per 1’ altro istru-mento. Lo Stanzìeri è aneli’ egli un perito so natore di pianoforte. A vederlo, non gli si darebbero dodici anni ; ma ei tocca que’ tasti con tanta franchezza e perfezione, da dirlo maestro. Tutti i pezzi musicali, da lui eseguiti, ottennero grande suffragio d’ applausi ; e più di tutti la celebre fantasia del Mosè, le cui difficoltà nulla tolsero all’ effetto, e mostrarono la sua grande maestria. L’ accademia fu coadiuvata dal Mirco, dal Ghinassi, e da alcuni virtuosi del teatro Apollo, i quali pure si fecero lodevolmente distinguere.