BALCANI i 9 i 2 - i 3 Ma il governo bulgaro non vuole ipotecare l’avvenire e propone non lo smembramento della Macedonia ma la creazione di uno Stato autonomo macedone, il quale, poi, in un secondo tempo, potrebbe proclamare la sua annessione alla Bulgaria. Più volte le trattative minacciano di cadere finche la parola « autonomia », tanto sospetta ai greci, è bandita. Nel testo del trattato ricorre un’espressione generica : « rispetto dei diritti scaturenti dai trattati o in altro modo riconosciuti alle nazionalità cristiane ». Venizelos rinuncia al progetto di ripartizione della Macedonia pensando che i territori saranno attribuiti a coloro che li avranno conquistati : più del patto varrà la conquista. Il 16 maggio 1912 il trattato è firmato a Sofia (allegato 6): il testo dello strumento appare piuttosto involuto e rispecchia le difficoltà delle trattative. Il 22 settembre 1912 è stipulata anche una convenzione militare (allegato 7) la quale però non contiene alcun cenno al piano di operazione. Subito dopo la mobilitazione il governo greco, verbalmente e con una nota scritta, solleva la questione del futuro confine fra i due Stati, propone che la frontiera passi ad occidente di Kavala pel Bozdag, la Belasica planina, De-mir Kapu, Krusevo, il lago di Ohrid e poi continui fino all’Adriatico, a mezzogiorno di Valona. Il governo di Sofia risponde evasivamente rappresentando i grossi sacrifici che la Bulgaria dovrà sostenere ed il suo maggiore sforzo bellico. Assisteremo ad ima specie di gara fra greci e bulgari per giungere primi a Salonicco. * # * La febbre dell’azione agita gli Stati balcanici: la O. R. I. M. ha ripreso la sua attività terroristica contro i turchi. Il 29 novembre 1911 una bomba scoppia in una moschea di Stip ferendo alcuni musulmani. Per rappresaglia la popolazione turca si getta sugli slavi. Bilancio: 25 slavi uccisi, 169 feriti. L’Europa guarda inquieta l’oscurarsi dell’orizzonte balcanico: la Macedonia è una polveriera intorno alla quale guizzano le fiamme. L’avvento dei Giovani Turchi è stato salutato con simpatia dall’Europa ma le illusioni sono presto svanite. La loro arroganza diviene intollerabile; 56