6 Ella è anzi di funestissimo augurio : la morte farà i migliori, che sono i buoni, e lascia stare i rei. Io vo’ esser co’ rei, to’ attenermi fin che posso alla vita, ed in ciò ho mie speciali ragioni. Certo, la vita è un sogno ; un sogno, se cosi credesi, affannoso e fugace ; per me anzi è una specie di condanna a’ pubblici lavori in vita, con inasprimento di non so quante catene : ma, travagliata, penosa, com’ è, ella pure mi va, mi garba, la porto addosso con una certa mia so-disfazione. Ma per tornare al proposito, la bontà, coni’ ho detto, non conduce a nulla ; ella è una virtù negativa, passiva, che non si domanda, non è richiesta in nessun atto o condizione del vivere ; non è compresa fra’ requisiti di veruno concorso. Per ordinario, non son buoni che i buoni a nulla ; poiché, per poco eh’ uomo possegga qualche altra qualità, il più leggiero talento, questa si perde, non si valuta : ella è la qualità di coloro, che non ne possono vantar nessun’ altra. A un poeta che vi legga i suoi versi, a un pittore che vi mostri i suoi quadri, direste, a lodarli, buon uomo ! ei se ne arrecherebbe, terrebbesi per canzonato. La bontà non ha che far con l’ingegno ; 1’ arte non ne profitta ; non se ne vantaggia