328 /.ione, nella stessa copia delle felici ispirazioni, che si succedono, s’incatenano, ed una appena finisce, che 1’ altra già ti sorprende. Com’ora avaramente s’intendon le cose, un solo de’ suoi spartiti darebbe materia a parecchi. Fu detto che il Rossini, per far valere i cantanti e la parte melodica, trascura 1’ armonia e 1’ effetto drammatico ; ma chi ciò disse non ebbe presenti, a tacere degli altri, i grandiosi finali e i pezzi d’insieme di questo massimo lavoro, il Mosè, dove la scienza de’ numeri e la filosofia del pensiero sono portate a tutta la loro altezza. Si può immaginar cosa più magnifica, piìi perfettamente artistica, di quel quintetto, a voci scoperte, con coro : Dio possente ili pace * in guerra, eh’ apre come la porta a tutte le altre ricchezze ? La gente, al primo udirlo, ne fu come sopraffatta, sbalordita, a lei si schiuse quasi un nuovo mondo dinanzi, e la soavità di que’ ritmi, la insolita perfezione e l’accordo, con cui essi furono eseguiti, siffattamente la colpirono, che ruppe in una immensa tempesta d’applausi, e ne volle udire la replica. Ma non faremo già noi l’inutil fatica d’andar a parte a parte divisando i pregi singolari di quest’ opera, ornai classica, giudi-