¡533 cielo ecc., lodevolmente eseguito. Forse ad esito più compiuto non mancò se non un maggior conforto di gente. XLIV. Accademia della Società Apollinea (*). I fratelli Gallo, e, per evitare epistolari disturbi, i fratelli Marzi, sono, non pure due coraggiose, ma due generose fraterne. Conducono cime di cantanti per sè, per farne lor prò’, e prestarli liberalmente agli amici, e a merito loro l’Apollinea potè appunto presentare, domenica sera, una di quelle grandiose, colossali accademie, di cui s’era perduta la traccia dappoi 1’ anno Pasta, non meno famoso dell’ anno Todi. Tralascio della fina società^che vi si accolse ; era da perder la vista nel fulgore de’ lumi, delle eleganze, de’ rai, alcuni bellissimi rai, nel senso che Messer Francesco dava poeticamente alla parola. E all’ udienza interna, in qualche modo legale, di sopra, s’ aggiugneva 1’ udienza fo- (') Gazzetta del 18 maggio 1853.