32 agli acquazzoni, contento : filosofia bella e buona. Persone d’ una certa età, i coscritti del-1’ anno 1800, i galanti del teatro di S. Moisè e di Sant’ Angelo, che ne vider già tanti, non si rammentano un carnovale sì umido, ma nè men così pazzo e brillante. Bisogna risalire a tempi più antichi : in verità, chi non vide la Piazza, sabato, domenica, e massime lunedì sera e 1’ ultimo dì, non sa che sia baccano o bagordo. Nell’ universal buon umore le differenze di condizione o di stato eran tutte adeguate : non si conoscevano se non due classi, due sole qualità di viventi, gl’ insecutori e gl’ inseguiti, le genti in semplice o doppio sembiante. La pioggia cadeva a rovescio, e le maschere sbucavano da ogni sito, prorompevano in Merceria, in Frezzeria, inondavan la Piazza e le Procuratie, tempestavano ne’ Caffè, 0 simiglianti e più bassi ridotti. Non dominava gran fatto lo spirito ; c’ era piuttosto una grande diavoleria ; una copia maravigliosa di corna: corna di tutte le fogge, le grandezze, di tutti 1 colori, corna eminenti, superbe, che sorgevano su tutta la folla, si avvicendavano, si succedevano, si scontravano con altre corna. La