106 gellare i Fiori, a proposito del Ponte di S. Vitale ; e 1’ altr’ ieri medesimo rimenaste, sullo stesso soggetto con alcuni frizzi insolenti, il flagello. Ben è vero che di questi flagelli non si muore, si ride ; nè io mi dolgo per me, sì per voi, povere e caduche creature, che al mattin siete in vita, ed un soffio nemico vi può sperdere a sera. Voi non v’ accorgete che date, troppo sovente, ne’ frali calici vostri, ricetto a certi ibridi e velenosi insetti, che con la bava loro vi sformano e tolgono il vanto di gentilezza. 0 Fiorì, siete stati sempre l’immagine della fragilità ; deh ! non vi fate ora 1’ emblema dell’ umana fallacia. E però tirate innanzi, a vostra posta fiorite : io v’ aiuterò, all’ uopo, co’ miei benefici umori ; vi porterò, se vi piace, ancora in palma di mano, all’ orecchio ; e voi, in ricambio, lasciatemi in pace ; non mi punzecchiate. La stizza, massime a questi tempi, non è salutare ; poi, se si avessero a rivedere veramente le bucce, Fiorì miei garbati, non so chi rimanesse intero e chi in pezzi.