21 arnesi si vedessero, fino all’ uomo in figura di pappagallo, o dentro al mantello di non so qual animale ; senza parlar de’ Lustrissimi : que’ superbi gentiluomini in cenci, i quali, con veramente filosofica imitazione, mandano tutto il mondo in malora e stimano tutti in lor paragon gente bassa : vanitosi straccioni ! Le maschere passavano a processione di sotto le Procuratie, sfilavano in Piazza, visita-vano i soffocanti Caffè di Florian, della Vittoria, il più nuovo ed elegante dell’ Angelo, in Merceria, e si riducevan più tardi a saltare, chi ne aveva il coraggio, al Ridotto. Il vento in-vano soffiò i tre ultimi dì su quel gagliardo entusiasmo ; ei non ne spense, anzi ne crebbe le fiamme. Le maschere si ridevan del vento, e si divertivano al fresco, come al caldo si sarebbero divertite. E a dire che, in mezzo a quel prodigioso tripudio, nè il giovedì grasso nè gli altri giorni più rumorosi non fu arrestato nessuno : tanto è vero che gli animi si fanno nella letizia migliori ! Ma nulla può pareggiare lo spettacolo della Piazza nell’ ultima sera. In mezzo a quel-l’orchestra infernale d’urli, di sibili, di stre-