284 store, che non possiede al mondo altra ricchezza che la sua gioventù ed una lucerna : sottosopra, il patrimonio d’ un codega, buona memoria. Se non che, quella lucerna ha virtù portentose ; per essa e’ Comanda alla natura, a lui obbediscono i genii, lo servon fatati guerrieri, son vinti i suoi rivali, disfatti gl’incantesimi della nemica maliarda, che gl’ invidia quel talismano ; ed egli, infine, rapisce agli abissi la bella Paimira, che d’ esser bella ora non pentesi, e con lei felicemente si sposa. Non condurremo il lettore attraverso tutti i maravigiiosi accidenti, onde si compone 1’ azione. E’ ci porterebbero troppo lunge : d’altra parte, sono presso a poco quelli delle Mille ed una notte, dalle quali la favola è tratta ; solo e’ si modificai’ono alquanto per renderli, non già più credibili, poiché a queste cose ne’ balli non badasi, ma più presentabili sulla scena. Qui il malefico negromante prese le sembianze d’ una incantatrice ; la madre d’Aladino, per salvare le ragioni della gioventù e della bellezza, divenne sorella ; al figlio del visir, il consorte sfortunato, si diede non so qual principato in Tartaria ; si creò da ultimo quell’ infernale personaggio di Nakaronkir.