302 si dovesse lodare come esecutore o come inventore. Mirabile è altresì la compostezza del-l’atto, la disinvoltura, con cui, non direm vince, perchè non se ne vede il combattimento, ma accosta le più tremende difficoltà delle musicali combinazioni ; come fu quell’ arpeggio di doppie ottave o simili, nel secondo pezzo accennato, e in altri passi, a così esprimerci, violenti, del Capriccio originale, con accompagnamento di pianoforte. Per ciò che riguarda il rimanente del-F accademia, una gentile forestiera, appunto la sig. Forestier, sonò con grande maestria due pezzi sul cembalo, e se ne ammirò singolarmente 1’ agilità della mano e quella fusione di suono, eh’ è ricerca e studiata da tanti, ma ottenuta in tal misura da pochi. La sig. Alfonsina Grandi cantò con assai leggiadria la cavatina nel Dominò nero, del maestro Lauro Rossi ; e il sig. Sarti, buon cantante del Teatro Gallo a S. Benedetto, la romanza per tenore, eh’ ei disse con grande passione, e infiorò di modi eleganti. La società fu eletta, ma non numerosa ; e strepitosi ed unanimi furono gli applausi, prima al Briccialdi, indi a’ compagni.