60 eh’ ebbe pure 1’ onor della replica ; la Serenata, altro coro non meno grazioso del maestro Buzzolla ; e la Gioia, un’ altra volta ripetuta, ' del maestro Galli. Ma nessun pezzo fece più gradita impressione, e ricevette dal luogo, colà presso al Ponte, più conveniente risalto, quanto la fantasia dell’ Esmeralda, per flauto ed orchestra, sonata con quella maestria, che tutti sanno, dal Martorati ; nè potè pareggiarsi che alla sinfonia del Felis, componimento grandioso, cosi per la invenzione, che per 1’ opera di quel magico archetto. Erano allora forse le quattro, e la gente, ancora non istanca nè sazia, levossi a que’ suoni quasi a rumore, nè rifinia d’ applaudire. Il Trevisan, che resse la grande accademia, e compose anch’ egli un bel coro, ben può lodarsi della doppia riuscita. E qui domandiamo scusa alla graziosa brigata, se alcuna particolarità avessimo om-messo o alterato. In un divertimento, che durò ben sett’ ore, e in cui altri non poteva nè meno collocarsi a suo modo, qualche cosa è lecito dimenticare. Nessuno è però più desideroso di render ad essa il debito onore, quanto noi ; e certo