252 no s’immagina. Altri può cantare di maggior lena, forse con più passione ; ma nessuno con più perfetto magistero, con più precisione, con modi più eleganti e squisiti. Notammo anzi in lei un pregio, prima non avvertito : la chiarissima sillabazione, onde noi raggiungemmo presso che tutte le parole del canto, che pure tornavan nuove per noi. Il Fortuiti, accompagnandosi sul pianoforte, si produsse anch’ egli con una canzoncina spagnuola, composta, parte d’ una facile melodia, parte d’ un curioso parlante, che, se non pel senso, destò molta ilarità per la maniera, e piacque. E poi che siamo in parlare di musica, riferiremo cosi per ricordo di storia, che sabato, per la millesima volta, si trasse fuori 1’ Er-nani al S. Samuele. Fu un Emani veramente assassino, quale egli è, e appena potea passare fra’ valentuomini e le valenti donne il solo Comolli. Non accade che se ne discorra. Ed ora il lettore si compiaccia di affrontare con noi il Circo massimo del Teatro Ma-libran. Ivi, con anticipato saluto al Carnovale, si porge la Compagnia de’ cavallerizzi del Guerra ; e sabato scorso cominciò appunto gli arditi e rischiosi suoi giuochi. Ella si pri-