114 queste musiche e drammatiche glorie. Del Moia è pure un altro prezioso dipinto : la tela che finge la reggia del Faliero; nella quale non so se più sia da pregiarsi la bellezza del concetto, o la portentosa illusion della prospettiva. L’occhio veramente penetra quelle soglie, col guardo t’ aggiri fra quelle colonne, spazii le ricchissime volte. La solennità della inaugurazione ebbe principio con una scena lirica, specie di cantata, in cui il Serafini, giovine e gentile poeta, figura da prima, in un coro che piange sulla tomba dell’ estinto maestro, il dolore, di cui fu cagion la sua perdita ; indi, mettendo in iscena i Genii dell’ Armonia, d’Italia, e della Immortalità, quel dolore conforta, di lui tessendo le laudi, e ricordando l’immortale corona eh’ ora lo cinge. Leggiadro è il componimento, sparso di buona poesia : la sacra favilla non manca. L’ Armonia si rivolge a quel diletto suo figlio, e canta : Te bambino d’un angiol l’amplesso Irradiava di mistica luce, Alla culla ei ti rise dappresso E il vagito col suon consolò.