142 nel famoso duetto del quart’ atto, risposero degnamente a’ compagni. L’opera ha un piccolo intermezzo, o piuttosto un intermezzo di piccoli : un balletto, danzato dagli alunni della nostra scuola di ballo : quattro fanciulle ed ud putto. Egli è un passo a cinque del gran genere, ma visto come pel rovescio del cannocchiale. Si direbbe il bozzetto, lo schizzo d’ un gran quadro ; poiché appunto quelle figurette leggiadre, quelle silfidi ancora in bottone, hanno la pretension di segnarvi le arditezze e i gran passi delle silfidi sbocciate, e in pieno fiore, se non già mature. E a vedere con che grazia, e con qual sicurezza, tra l’altre, si muove colei, che danza 1’ ultimo a solo ! Con che risoluzione ed equilibrio batte in aria ed in giro le sue capriole quel Saint-Léon di dieci anni ! In vero c’ è da farne le meraviglie, e gran-d’onore al maestro Scavia, che così bene gl’ istituì, ed il quale, dopo il ballo, fu domandato co’ suoi giovani alunni sul palco a ricever le pubbliche congratulazioni. Le medesime fanciulle, con altre ancora, danzano il ballo degli spiriti nell’ opera, nè vi fanno trista comparsa. % /