•232 eh’ ei dà al sembiante ed agli atti ; in questi, i vaudetiìlles, per una certa festiva disinvoltura, un laissez-aller, che per verità talora, & qui talora non vuol dire di spesso, lo strascina tropp’ oltre od in basso. A questi cloni aggiungi, ch’egli, come Tamerlan nella Corde sensible, è fort sur la chansonnette ; ha voce soavissima e canta d’ assai buona maniera, come nel Piano e in essa la Corde sensible, quando però non ne dimentica i couplets ; poiché appunto, umana infermità ! ei va soggetto a queste dispersioni di mente. Il discorso naturalmente ci condusse a parlare da ultimo del direttore della Compagnia, con tutto eh’ ei sia uno dei suoi più principali ornamenti. In questa terza comparsa, meno il Léonce, e’ non si produsse in nessuna parte drammatica importante ; ma basta in quello la scena del riconoscimento a caratterizzarne tutto il valore. Quant’ anima, quanta forza di sentimento e’ vi pose ! Quello fu il vero grido del sangue, la voce della disperazione, di chi a un tratto precipita in estrema sciagura. Il Meynadier, come già diceva un intelligentissimo nostro amico, non recita, fa la parte. Nella commedia, ei simula a meraviglia la persona