141 cabalati, ledi Macbeth, porta un nome musicale glorioso, ella trovò, nascendo, il genio della musica in casa, e rapi 1’ arte alla madre. Ha il dono di una voce agile, intonatissima, un canto puro, espressivo, elegante ; s’ atteggia drammaticamente, con intelligenza, con non so qual grazia d’ atti e di portamento. Ci permetteremo sol di notare che, nella scena famosa ■ della sonnambula, 1’ azione non è a bastante vera ed efficace. Quella macchia, quelle mani, che tanto tormentano la sua immaginativa, sì che le vede negli atroci suoi sogni, non sono poste in sufficiente evidenza; il gesto è piuttosto accennato che compiuto, e non ne rende l’idea. Lo Sieller, nella introduzione, e nel finale del banchetto, massime in quell’ ardito passo, tante volte ripetuto, e eh’ e’ come il sommo di quel musicale edifizio : II velame del futuro Alle streghe io squarcerò, sostenne egregiamente la parte e di cantante e d’ attore ; se non che un soverchio desiderio d’ effetto, e lo sforzo non fortunato della voce, il fecero venir meno a sè stesso nella scena e grand’ aria delle apparizioni, che terminò con uno sconfortante silenzio. Il Gallo Tomba con fa potente sua voce ; il tenore Scanavìno,