59 mente innanzi lo spazio, si che ne apparian tutt’ i volti. Simigliava la campagna, quando piove a paese, che mezzo s’indora a’ raggi del sole, mezzo nell’ ombra s’imbruna ; e quel contrasto di luce e di tenebre, 1’ aer nero e le lucide prore, rendeano singolari e non descrit-tibili effetti. In questa parte più a lungo trat-tennesi, riposò quasi dell’ affaticata corsa, il musico legno : e qui risonarono le belle note del Verdi, nella sinfonia dello Stifelio, con mirabile accordo eseguita da otto mani sul pianoforte ; qui, nell’ incanto di quell’ ora e di quella scena, s’intese la bella voce d’ un tenore, che in flebil romanza, all’ arpa, al flauto, al violoncello e alla viola sposata, toccò affettuosamente ogni cuore ; qui il coro della Norma, e 1’ a solo del baritono, con tal accento e magistero cantato, che se ne volle udire la replica. I cori El Solazier, e la Gondola, barcarole veneziane, di E. Sernagiotto ; 1’ altro 1’ Amore, di E. Norsi, due giovanissimi dilettanti, anzi quanto a valore di esecuzione, due distinti maestri sul cembalo, ottennero pari, brillante successo. Poi venner 1’ opere di chiari professori : I Pescatori, del maestro Tessarin, vivacissimo coro, a voci scoperte, e