104 il subito dileguar d’ un pensiero ; e ne trova questa nuova e felicissima somiglianza : Ma, qual per festa lavorato foco Erompe un tratto, e radiando, mostra Palagi, templi, minareti, ed archi, . Poi di cheto dilegua e riedon l’ombre, Quel pensiero vanìa rapido. Questo studio d’eleganza e di forma qualche volta trasmoda, e il concetto è così ravvolto nel velo della figura, che chiara e a tutta prima non se ne scopre- l’immagine ; come avviene nella scena IV dell’ atto I, quando Ma-lipiero si rivolge a Venezia, e nella scena III atto IV, quando lo stesso Malipiero tocca a Maometto della scoperta dell’ America, che, s’ei ne afferra tosto il pensiero, davvero è bravo. L’Alfieri esigeva che il lettore pensasse ; Malipiero lo fa pensare un po’ troppo. Così pure, improntate a’ modi de’ classici, come il rimanente, non sono le espressioni di cara infelice, Iella innocente, divina incantatrice, ad Anna rivolte ; aggiunti vaporosi, che non danno nessuna idea completa, da lasciarli a un poeta di corte, che conosciamo. Tolte queste piccole e rare mende, che peccammo forse d’indiscrezione a notare, la