149 la Gherlini (Arsace), furono prese da tal soggezione del pubblico, che ne smarrirono come il potere e le forze ; e n’ avevai) ben onde ; poiché, da lunghi anni, non s’ era veduto un teatro si folto, sì elegante, sì ricco. Elle si rilevarono però alquanto nel famoso duetto del second’ atto ; massime nell’ insieme, dove, in ¡specie 1’ Evers, fece spiccare, con tutto il brio ed il sapore, le bellissime frasi. Coletti, lo stesso Coletti (Assur), non fu sempre eguale a sè stesso ; ben ei disse col noto valore il suo duetto con Arsace ; quello con Semiramide : ma, nell’ aria finale, lasciò qualcosa desiderare. La piccola parte d’Idreno non fé’ che presentarci il Graziami, tenore ; ma molto impromettono di lui la bella voce e il drammatico portamento. Quanto al ballo, ella è una storia piuttosto lunghetta, e non tanto limpida e schietta. Sono le sventure, le fughe, i viaggi, gli amori, quasi l’intera vita d’ una bella danzatrice, Hermosa, la quale, per torsi alle insidie d’un amante, che abborre, ed il quale dapprima la rapisce, lascia Spagna, suo paese natale, fugge Francia, si fa ballerina al gran Teatro del-Opera di Parigi, passa in Germania, dove