PRIMA GUERRA BALCANICA tappa; — mentre la testa sull’imbrunire si arresta, la coda compie la tappa solo verso mezzanotte. Di notte i battaglioni intirizziti si raccolgono verso punti fissati, intorno a fumosi bivacchi, quando trovano legna. Le truppe sono stanchissime, specialmente quelle che marciano in coda. Dormono qualche ora raggomitolate nel fango e nella neve. Il candore della neve infiamma gli occhi. Il 28 viveri e foraggi sono finiti, i cavalli muoiono e i soldati li scuoiano e ne arrostiscono le carni. Decine di uomini cadono sfiniti e febbricitanti. I malati vengono lasciati nei villaggi albanesi perchè non esistono servizi sanitari e si dànno somme agli abitanti perchè li curino. Il freddo è pungente e tocca i 15 gradi sotto zero. Finalmente, dopo dieci giorni di sforzi e di sofferenze, il 5 novembre l’avanguardia scorge la distesa azzurra e scintillante dell’Adriatico; «Il mare!», un altissimo grido di gioia si leva ed echeggia per le montagne. # * # Il 28 ottobre la divisione Drina II muove la Dakovica secondo l’itinerario tracciato dal comando d’armata (op. 451) che prescrive di lasciare i distaccamenti a Cafa Malit, Kuci ed eventualmente in altre località; se si trovano quadrupedi montare a cavallo per guadagnar tempo. La divisione lascia a Dakovica un battaglione, le batterie da campagna, gli ospedali ed il carreggio. Raccolti un po’ di cavallucci da montagna parte con sette battaglione, due batterie da montagna ed uno squadrone 9129 uomini. Il 29 ottobre la colonna giunge al fiume Drim ma non riesce a guadarlo perchè le acque sono gonfie e la corrente veloce; non si trova nemmeno legname per improvvisare delle zattere. Allora la colonna risale lungo la riva destra del fiume, che passa a Vezirov Most. Da questa località marcia in fila indiana, per aspri sentieri, attraversando i torrenti che scendono impetuosi e mugghiando per le frequenti vallette. La neve è alta. Il 30 ottobre la truppa resta con mezza razione di pane. La colonna incontra difficoltà enormi ma nessuna seria resistenza, ad eccezione di una banda di un migliaio di amauti. A Mjet viene lasciato un distaccamento per coprirsi dalle provenienze di Skadar, dato che la fronte meridionale della piazza non è 186