214 diffìcili incarichi, egli ebbe dalla Infanta Isabella, che l’adoperò, e ne’ secreti maneggi eh’ eli’ ebbe con Maurizio di Nassau, e nella riconciliazione eh’ ella trattò fra Luigi XIII é la infelice de’ Medici, che s’ era alla Corte sua riparata, ed a cui noto e caro già era il Rubens, che per lei altra volta aveva in Parigi dipinto le gallerie del suo nuovo palazzo del Luxem-bourg. Se non che, questa disastrosa negoziazione non ebbe 1’ esito fortunato delle altre ; la regina dovette abbandonare il Belgio, e cercare un asilo in Colonia, ove morì di miseria, nella casa medesima, in cui era nato il Rubens. Dal fatto appunto di questo non riuscito trattato tolse il Boti il soggetto del dramma. Veramente il titolo ci faceva supporre altra cosa. Il vanto, pel quale il Rubens giunse alla posterità, ed avrà fama immortale, sono le opere sue, quelle potenti creazioni, che crebbero i tesori dell’ arte ; e noi, leggendone il nome, a quelle naturalmente correvam col pensiero : vedevamo l’artista nell’ atto forse dì qualche grandioso concepimento o lavoro, il vero campo delle sue glorie, e ci fìngevamo che intorno ad esso dovesse aggirarsi 1’ azione, a porlo nella piena sua luce. L’ autore ebbe un