220 della famiglia, e però tanto meno accomodata all’ ufficio : si direbbe uno scherzo. Per mala sorte, ella non ha uopo d’ alcuno : il governatore della Bassa Olanda, seguendo il vezzo della comune degli uomini, che fan corte a’ potenti e perseguon gli oppressi, ad istanza del cardinale, la confina in Colonia. Uno del Consiglio d’ Anversa viene per darle questo buon annunzio, e il Rubens, altro per lei non potendo, le offre colà la sua casa, eh’ ella accetta : con che, alquanto freddamente, si chiude 1’ azione. Il dramma, di cui, nell’ analisi, abbiam tocco, non diremo le mende, ma ciò, che, in comparazione del rimanente, ci parve meno lodevole, è scritto con molta naturalezza di dialogo, e quella forza comica, della quale il Bon ci diede tante altre pruove. Alcuni frizzi spiritosissimi, non cerchi, ma sorti spontanei dalla situazione, furono, parecchie volte, colti a volo e applauditi dal pubblico. Ben trovato, e grazioso è il personaggio di quel notaio, la cui semplicità è posta così bene, pe’ suoi fini, a profitto dell’ astuto cortigiano francese. Questi due caratteri furono acconciamente rappresentati, il primo dal Bonazzi, il secondo