20 Ad avvivare 1’ agitazione ed il brio dell’immenso concorso, uscirono alfine le maschere. L’ antica e polita compagnia dei Napoletani fece di nuovo udire i suoni della sua tarantella, per cinque anni già muti ; e il popolo giubilante andarle incontro, e far festa, mentr’essi, interrompendo i lor canti, gettavano intorno dolci ed arance. Le altre meno antiche, ma non meno polite mascherate de’ Bizzarri e Chiozzotti, si mostrarono anch’ elleno in giro, quelli tempestando di veri confetti le finestre, che mettevano conto d’ essere tempestate ; questi aprendo pe’ Caffè e per le vie alle belle ed a’ conoscenti le non dozzinali lor ostriche, quando non dispensavano zuccherini. Più tardi, tutte e tre furono accolte in reali dimore, ed ebbero l’onor di danzare e d’esser trattate nelle sale di S. A. R. la Duchessa di Berry e di S. A. I. il Granduca Costantino, e di baciare la mano all’ eccelsa Consorte : tanto quelle maschere sono gentili e degne d’ esser vedute ! Ed esse diedero come il segno, accesero 1’ estro e 1’ emulazione alle altre. Non si penserebbe. quanti e di che strane fogge fossero i matti travestimenti ; che bizzarri volti ed