213 pubblico la gustò anzi molto, e chiese fino la replica del famoso terzetto, che, per verità, dal lato di tutti e tre i cantanti, il Zucchìni, il Monzani ed il Morelli, fu con garbo cantato ; come pure dell’ aria, o piuttosto canzonetta, qui sopra notata, che la Foroni-Conti disse con assai grazia, da ricordarcene la Per/or ini, che ci poneva tanta spiritosa malizia, e ne creava la parte. Il Zucchini, come s’immagina, sostiene quella del Ciabattino, e la sostiene da pari suo ; se non che più ancora che il Crespino fortunato e dottore, 1’ amiamo povero e disgraziato, dinanzi all’ onesto deschetto, battendo le tomaie e la luna sino ad essere sul punto di gettarsi, per disperato, nel pozzo. In quella misera condizione le sue maniere sono misurate, dicevoli, quali esser debbono : l’imitazione nell’ attore è perfetta. Ma Crispino ha la fortuna d’incontrar una pietosa comare, che lo arricchisce, fortuna ben rara, poiché per ordinario sono i compari che fan questi ufficii nelle famiglie e le mandano innanzi ; ed ei monta in superbia, ne acquista non so qual aria insolente, modi cosi buffoneschi e sguaiati, che in lui non riconosciam 18