320 ragone con la Barbieri, di cui non si potrebbe tutto narrar 1’ artifizio, massime in quel sublime : La clemenza è regale virtù. Il Fiori ha però una certa disposizione allo strafare, che un po’ gli nuoce : ed appunto per far troppo, non fece acconciamente nel terzetto : dove non sapremmo perch’ ei desse al suo canto quell’ ironica espressione, che non è per nulla domandata dalla parola, ned è nè meno troppo leggiadramente da lui imitata. Nella parte di Orsino, ci venne innanzi una giovane e vispa cantaute, la Guerrini, che molto bene serba in tutto il carattere di quel personaggio un po’ impetuoso e avventato, e canta con garbo, così quella specie di romanza dell’ introduzione, come il brindisi, permettendosene anche qualche variante nella seconda cadenza. Tutti gli altri attori s’ industriano, almeno pel zelo, d’ accostarsi a’ primi ; i cori al debito loro non mancano, 1’ orchestra novera professori valenti; infine, è lunga stagione che non abbiamo in primavera sì completo spettacolo. Dite eh’ è caro ? Ma le cose convien pagarle quello che costano e vagliono.