294 1’ anima angelica del Bellini, a persuadere il contrario, e a lavarla di quella macchia, fu costretto a pubblicare, in questo medesimo foglio, il passo censurato, mostrando che non v’ era di simile nè pur una nota : il che fece allungare più d’ un naso arrogante. Ciò significa che nessun giudizio è infallibile, e si dee dubitare delle prime impressioni. Certo, io ammiro la sublimità dell’ ingegno del sig. Paolo, del sig. Zuanne, i quali, senza distinguere un fa da un re, senza aver mai preso in mauo nè anche 1’ amorosa chitarra francese, vogliono insegnare la musica al Verdi ; io gli ammiro, ma il sig. Zuanne e il sig. Paolo mi permetteranno di declinare la loro competenza di foro. Quest’ esordio un po’ lunghetto ha le sue buone ragioni, poiché si trovarono persone discrete, alle quali parve che della Traviata dicessi troppo, per ciò che di due terzi non dissi niente. Imperciocché del prim’ atto non accade discorrere : la sentenza non fu mia, fu quella del pubblico, la quale non so se in modo più significativo, universo e rumoroso potesse manifestarsi. E’ se la prendali col pubblico, eh’ ebbe il torto di lasciarsi rapire dal-