323 L’opera è preceduta da una bella sinfonia, che s’ appoggia, nell’ adagio, a un soavissimo solo di clarinetto, superlativamente sonato dal bravo Mirco, il quale ne ricevette le più fragorose congratulazioni del pubblico, e procede quindi in un magnifico crescendo. Ci si sente per verità qualche cosa, come una o due battute, del Nabucco, ma non importa : c’ è effetto, e il pubblico applaudire e chiedere il maestro. L’ introduzione è composta d’ un coro e della vivace cavatina del Sermattey (Marco Visconti) ch’egli eseguisce a perfezione. E qui mi permetta che un tantino mi trattenga su quest’ ottimo cantante, il che non fece ella nel suo qualunque Bullettino del Po-liutto. ( Lo scrivo, a sua regola, con due t, siccome sincope di Polieutto : Polyevxtns ). Il Sermattey è un attore simpatico, cosi per la gentile persona, che per la qualità della voce agile ed intonata. Il suo canto è drammatico ed espressivo, ed egli accompagna la nota con nobile ed acconcia azione ; come naturale e intelligente è sempre la sua controscena. Questi modi si notarono nella cavatina, e più ancora nel duetto del secondati© con la donna, dove con gran verità finse tutti i diversi sen-