156 maestri, coloro che considerano l’arte per l’arte, e studiano le bellezze della musica, come un matematico la soluzion d’ un problema ; che muovono da teoriche, da principii, e un canone, una fuga, un pedale farebbero saltar dalla gioia ; una stretta leverebbe al settimo cielo. Dall’ altra si schierano i dilettanti de’ bei dì rossiniani ; i giovani che cercano, come le virtù, le melodie facili ; coloro che non vanno a teatro, come al perdono, per udite il canto fermo o la imitazion delle Laudi e del Mi-serere ; che amano l’organo sotto le volte delle antiche basiliche di marmo, e non sotto le arie delle basiliche di carta o tela dipinta ; i morbinosi infine, che chiamano Stiffelio, Stvj'elio, e cantano, parodiando : Nobil conte Raffaello Tu non sei che un ravanello. Di leggier si comprende che i primi trovano tutto oro ; ogni nota, ogni arcata è per essi un gioiello, ogni squillo di tromba o di flauto una gemma ; mentre gli altri tutto stimano scoria e vorrebbono gittarlo a terra, o nel fango. Le due parti vanno egualmente di là del vero. Tutto non è luce in questo spartito, vo-