282 XLV. Un Galantuomo, dramma in cinque atti E PROLOGO de’ SIGG. PAOLO FaMBRI K VITTORIO Salmini (*). Fu detto e ripetuto che nessuno in patria è profeta, il che non toglie eh’ uno possa essere in patria poeta e meritar anche la lode e 1’ applauso de’ suoi concittadini. Il fatto s’ è appunto a questi giorni avverato nel Galantuomo, che, datosi sabato sera dalla Compagnia Astolfi nel Teatro Gallo a S. Benedetto, ebbe niente meno che l’onor di tre repliche. Il Galantuomo è 1’ opera collettiva di due giovani ingegni veneziani, i signori Fambri e Salmini, i quali, unitisi nella più santa delle associazioni, quella dell’ intelletto, s’accesero alla medesima ispirazione e vollero averne comune la fatica e la gloria. Questa division di lavoro, questo metodo di fabbrica, trasportato dalle arti meccaniche a quelle del pensiero, fu introdotto, che sappiamo, da’ Francesi pe’ primi; (') Gazzetta del 24 agosto 1854.