12 stume, dono al civico Ospitale ; con che si rese non pur benemerito della scienza, ma della umanità. Quando si veggono volte a sì buon uso le ricchezze, si cessa dall’ accusare d’ingiusta o cieca la fortuna. Il co. Querini meritava le sue dovizie. E ciò che cresce più ancora il valore di quanto egli fece per l’Ateneo, è la lettera, con cui egli accompagnava 1’ offerta del capitale accennato ; lettera, nella quale non sappiamo se maggiore comparisca la modestia o la larghezza dell’ animo. Il Consiglio accademico, vinto d’ ammirazione e di gratitudine pel nobile largitore, deliberava che quella lettera fosse letta all’ intero corpo nella pubblica adunanza del passato giovedì, e questo, accettata per acclamazione la proposta d’uno dei consiglieri, incaricava gli altri membri della Presidenza a provvedere il modo di rendere perenne la memoria del benefizio fatto da questa perla de’ presidenti. Il conte Giovanni Querini ad essere generoso non aspetta, come i più, dalla morte 1’ avviso. Ei dona ed allarga la mano, quando il farlo è in suo arbitrio e non ha altro movente che quello della bontà e grandezza dell’ animo suo.